Ripartiamo dall’ABC

Perché ABC? Quando si parla di ABC si parla delle basi, in questo caso rappresentano  Ambiente, Ben-Vivere e Comunità, che sono i tre temi fondamentali su cui mi impegno a lavorare con voi, fianco a fianco, #InsiemePerLaCittà.

Ecco quindi il mio ABC per far ripartire la città! Clicca sulle lettere per approfondire i temi.

ambiente ben-vivere

Ognuno dei tre temi Ambiente, Ben-Vivere e Comunità, si articola in tre sottotemi, che trovi sviluppati qui sotto cliccando sulle immagini.








A di Ambiente perché siamo coscienti del cambiamento climatico e della necessità di fermarlo. Questa coscienza va tradotta in azioni da attuare il prima possibile, che  coinvolgano la vita dei cittadini senza però stravolgerla, ma migliorandola: la tutela dell’ambiente fa bene alle persone e ai cittadini.

Tali azioni devono riguardare le industrie e le aziende che operano nel nostro territorio, che è tanto incantevole quanto fragile. Il Comune stesso non può sottrarsi a un cambio di passo significativo e improrogabile in questa direzione, che deve essere un obiettivo primario.

(Ambiente è mobilitàAmbiente e industria , Ambiente è territorio)

 

ambiente è mobilità

Il nostro Comune è policentrico; quelle che potrebbero sembrare periferie a uno sguardo disattento, sono in realtà piccoli centri. Ognuno dei quali deve avere i propri servizi, che i cittadini devono poter raggiungere a piedi o in bici in non più di una quindicina di minuti, promuovendo così di fatto gli spostamenti sostenibili. 

I diversi quartieri del nostro territorio devono tuttavia essere connessi tra loro tramite mezzi pubblici in modo efficiente, attualmente alla sera è difficile spostarsi da un quartiere all’altro con i mezzi.

D’altro canto, il parco dei mezzi del Comune deve essere totalmente riconvertito con motori più ecologici, ma questo cambio di passo deve riguardare anche i motori delle imbarcazioni private che per i quali si devono prevedere incentivi per sostituirli con nuovi motori elettrici a basso impatto.
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Ambiente e industria

Siamo erroneamente abituati all’idea che industria e ambiente siano in contrapposizione, tuttavia non sempre lo sono, ci sono molte imprese che non inquinano: quelle green, innovative, ma anche alcune tradizionali, si pensi ad esempio a quella culturale. Il comune deve creare le condizioni per catalizzare l’attrazione e l’insediamento di nuove imprese non inquinanti (favorendo anche il passaggio tecnologico, di saperi e di capitale umano tra università e impresa), inoltre va incentivata la conversione o la riduzione dell’impatto e dell’impronta ecologica di quelle esistenti.
Le grandi navi devono essere tenute lontane dal bacino S. Marco e possibilmente fuori dalla laguna, si deve trovare la soluzione meno impattante a livello ambientale, preservando tuttavia i posti di lavoro dell’indotto, che penso si concretizzerà in un porto d’altura fuori dalla laguna.
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ambiente è territorio

Viviamo in un territorio strabiliante dal punto di vista ecologico, una ricchezza di ecosistemi che non va dissipata. Il Comune deve preservare, tutelare e valorizzare la laguna, i boschi, le isole, le campagne, i parchi e i fiumi del territorio, istituendo o dando nuova linfa ai parchi cittadini e a quelli della laguna, quelli agricoli, quelli fluviali, alle oasi naturali e al forum del verde. Il bilancio dell’utilizzo del suolo deve rimanere per quanto possibile a somma zero, ponendo fine a cementificazioni inutili, riqualificando e restaurando invece gli edifici esistenti.
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Ben vivere

B di Ben vivere perché ben-vivere significa poter vivere serenamente e pienamente; per vivere serenamente è necessario avere soddisfatti i bisogni fondamentali: avere una casa a disposizione e un lavoro tutelato e riconosciuto.

Per vivere pienamente sono necessarie le relazioni e le passioni che sono incardinate nelle culture
Ben vivere è lavoro, ben vivere è casa, ben vivere è cultura.

 

Ben vivere è lavoro

In una repubblica fondata sul lavoro, ogni cittadino dovrebbe poter avere un lavoro e non essere costretto a trasferirsi altrove per riuscire a trovare un’occupazione. Bisogna pertanto attirare investimenti e sedi di aziende green e innovative, favorire anche la nascita di nuove imprese. L’università deve occupare un ruolo primario in quest’ambito e deve essere sostenuta e co-adiuvata sia nel suo ruolo di incubatore di start-up, sia nel trasferimento tecnologico, di conoscenze e di talenti alle imprese esistenti, contribuendo così a fermare l’emorragia di giovani qualificati che devono lasciare la nostra città per trovare un lavoro in linea con la propria formazione e riuscire a trattenere almeno parte dagli studenti fuorisede dando loro la possibilità di diventare residenti.
Il turismo deve diventare il carburante per i lavoratori culturali, abbiamo un pubblico enorme, possiamo offrirgli più di una pizza industriale scongelata.
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È essenziale che ognuno possa avere un luogo per i propri affetti salubre e sicuro. Il comune e l’ater devono assegnare e riassegnare in modo rapido e trasparente le case che hanno a disposizione e devono ristrutturare il proprio patrimonio edilizio.
In tal modo si potrà lavorare anche favorire la residenzialità nella città storica e per le giovani coppie.
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Ben vivere è cultura

Musica, teatro, arte, cinema, ma anche sport, tradizioni, giochi da tavola e libri sono più che passatempi, sono attività di relazione, essenziali per poter vivere bene e sentirsi parte del tessuto sociale cittadino. Il comune deve mettere in campo e sostenere spazi di produzione e fruizione e attivare politiche per la crescita dei talenti e delle realtà che operano in questi settori.
Serve una cabina di regia che promuova e coordini l’offerta culturale cittadina e la connetta anche a quella commerciale e turistica.

La cultura e lo sport non solo fanno vivere bene, ma generano anche economie pulite.
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Comunità

C di Comunità perché la città è formata da persone e istituzioni e deve essere una grande comunità in cui ci si riconosce reciprocamente come parte attiva, seppur con ruoli diversi, di un tessuto sociale ed economico interconnesso con un destino comune. La città è un bene comune costituito e a cui concorrono: i cittadini, le loro forme aggregative e associative, i commercianti, dagli artigiani, le imprese e l’amministrazione con i suoi servizi.
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Comunità è luoghi, comunità è commercio, comunità è servizi.

Comunità è luoghi

Una comunità ha bisogno di avere luoghi, in cui i cittadini e le associazioni di cui fanno parte possano ritrovarsi. Il comune deve favorire l’uso degli spazi pubblici con concessioni e accordi, riconoscendo l’importante lavoro sociale e culturale delle associazioni. Anche i luoghi privati, come circoli culturali, teatri, locali in cui si organizzano concerti vanno agevolati, sono luoghi che spesso faticano ad andare avanti, ma che sono preziosi per la città.

I luoghi vissuti sono generatori di relazioni, tessuto sociale, progettualità, ma soprattutto baluardi di sicurezza all’interno del territorio urbano. Bisogna dare spazio e impulso al fermento culturale cittadino, quello dal basso, quello di chi vive la città ogni giorno, serve una casa della associazioni in ogni municipalità.

Serve almeno un luogo cittadino, attrezzato e strutturato, dove poter organizzare da parte delle associazioni piccoli festival musicali, di ballo, teatro, arte di strada, cinema e altro ancora.
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Il commercio di vicinato e l’artigianato sono motori di relazioni e presidi fondamentali dello spazio pubblico e vanno tutelati e aiutati. Il comune deve promuoverli in dialogo con le associazioni di categoria.
Bisogna inoltre catalizzare lo sviluppo di micro-reti tra commercianti di quartiere e incoraggiare quelle esistenti, affinché creino e promuovano vie, strade e percorsi del commercio cittadino e contribuiscano alla vita cittadina in relazione con il comune, le associazioni cittadine e i produttori di cultura organizzando non delle iniziative una tantum, ma un cartellone di iniziative coordinato e distribuito nell’anno; il centro cittadino non deve essere un freddo salotto, ma un laboratorio vitale.

Non vanno trascurati i servizi innovativi e su questo deve essere sviluppato un asse tra i commercianti, l’Università, soprattutto la facoltà di Economia e i corsi di informatica, e Venis, la società del comune che si occupa di informatica.

Gli artigiani devono essere aiutati a inserirsi con laboratori all’interno del turismo esperienziale.
Inoltre il comune deve farsi garante con i proprietari dei fondi chiusi per le riaperture e mettendo a disposizione i negozi che possiede direttamente.
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Comunità è servizi

Tutti i cittadini, ma soprattutto quelli più fragili devono essere aiutati e non possono essere lasciati soli davanti a problemi individualmente irresolubili o per i quali si devono riferire a uffici distanti o a procedure complesse e defatiganti. Il comune deve intervenire sia con servizi vicini fisicamente e digitalmente, che con servizi di prossimità, lavorando anche in sussidiarietà con il terzo settore.

Va praticato il decentramento realizzando uffici nelle varie zone della città e istituti degli uffici di prossimità che aiutino le persone anziane e non solo con le burocrazie.

Va aumentato il numero di operatori di strada per la lotta e la gestione del fenomeno delle tossicodipendenze, creando un tavolo di monitoraggio e gestione del problema.
Vanno ripensati e ripristinati i servizi per i giovani a partire dall’informagiovani, incentivati gli incontri informativi nelle scuole sulla droga e le tossicodipendenze, forniti alle scuole gli psicologi per il punto d’ascolto e creati dei percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità per contrastare gli abusi e i femminicidi.
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