Ormai l’ultima serata è finita da circa un mese e ancora non si spegne l’eco di CarneValanga.
Ho trascinato un gruppo di folli, chiamati ass. Veni Etiam, (folli perché mi hanno seguito) ad organizzare un festival di dieci giorni a Carnevale a Venezia. Un progetto coraggioso, ambizioso, folle e complesso. E’ stata una faticaccia, tanto lavoro, tante riunioni, un mare di telefonate, ma poi riguardando il risultato ne è valsa decisamente la pena.
Abbiamo organizzato un festival che ha portato un sacco di gruppi da mezza Italia (Modena City Ramblers, Mellow Mood, Circo Abusivo, Rein, Lou Tapage,…) con un budget decisamente risicato per la portata dell’evento che abbiamo realizzato. No, non ci abbiamo guadagnato, stiamo finendo di chiudere i conti e probabilmente non riusciremo a rimborsarci neppure le telefonate fatte.
Abbiamo restituito il Carnevale ai giovani, tanto basta.
Riporto qui il testo di presentazione del progetto
Per lunghi anni, il popolo del Sud e il popolo del Nord vissero in pace […]. Per parlarsi, mescolarono le loro lingue, così che nessuna incomprensione potesse sorgere. Wu Ming – Manituana
Cos’è il Carnevale se non il mondo alla rovescia?
In cui si sovvertono ruoli e convinzioni, e si può sperimentare un mondo altro, in cui culture differenti, ma sempre meno distanti, possano convivere e intrecciarsi in un incontro pacifico.
Cos’è il Carnevale se non un sogno in cui tutto è possibile?
In cui la tradizione si rinnovi e tragga nuova linfa aprendosi e divenendo sempre più globale, glocale e meticcia.
Se c’è qualcuno che sa sognare davvero, questi sono i giovani e quando c’è una rete di giovani che si mette al lavoro insieme è proprio allora che i sogni possono diventare reali.
CarneValanga è nato così, dal basso ma con il sostegno delle istituzioni, un festival di Carnevale per reimpadronirsi e dare nuova vita alla tradizione e alla città di Venezia.
Undici giorni in cui campo San Giacomo dell’Orio si animerà con gruppi che porteranno musica di differenti provenienze e radici: folk, balkan, indie, rock, ska, kletzmer, reggae e pizzica, ma anche con teatro, danze popolari e arti di strada.
Un’occasione per far in modo che Venezia sia viva e vissuta e che questa splendida città sull’acqua non sia solo uno scherzo di Carnevale o un’immagine da cartolina.
Non resta altro che lasciarsi travolgere dalla valanga umana per entrare in un sogno che s’è fatto CarneValanga!
Paolo Ticozzi
Direttore di CarneValanga
e il post di chiusura e ringraziamenti:
Carnevalanga, un successo della città
Per undici giorni, durante Carnevale, campo San Giacomo dell’Orio si è trasformato in una agorà viva, abitata da giovani e non solo, che si sono dimostrati attenti ed aperti all’incontro con concerti ed espressioni artistiche di differenti provenienze (dal folk al rock n’roll, dalle danze popolari al teatro e dalla musica reggae alla pizzica).
Migliaia di giovani hanno trovato risposta alle loro esigenze di divertimento e socialità e alla loro sete di cultura, riscoprendo e al contempo un rinnovando in un’ottica glocale il Carnevale.
Questo è stato il risultato di “CarneValanga” il festival realizzato a San Giacomo dell’Orio dalla rete di Associazioni Culturali Veni e Etiam e che già si era distinta in città per VivaCittà e Baobab Festival.
Il successo della manifestazione è stato un successo dell’intera città, vista la quantità di realtà che vi hanno trasversalmente collaborato e ne sono state a vario titolo coinvolte facendo rete.
Il festival non sarebbe stato possibile senza il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace del Comune di Venezia e da Venezia Marketing & Eventi ai quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.
Altre realtà che hanno dato un contributo importante per la riuscita del festival e a cui va il nostro grazie sono: l’Associazione Benefica di San Giacomo dell’Orio, l’Associazione La Truppa, il Patronato di S. Giacomo dell’Orio, il Patronato dei Frari, l’Associazione Terenga, La Cooperativa Sociale Il Cerchio, ASM spa, Esu Venezia, Reale Mutua Assicurazioni, Fondazione di Venezia, Bar Al Bagolo, Hosteria alla Poppa.
Un ringraziamento speciale va anche ai cittadini residenti che hanno sopportato la musica e l’afflusso pacifico di tanti giovani festanti e a tutti i tecnici, gli amici, i volontari e il personale dell’organizzazione che hanno reso possibile materialmente l’iniziativa.
Nella speranza di aver contribuito ad avvicinare la città e il Carnevale ai giovani e ai cittadini e di poter mettere a frutto e rinnovare in futuro questa positiva e preziosa esperienza.
Cordiali saluti,
Paolo Ticozzi
Direttore di CarneValanga