Un giorno ti squilla il telefono. L’ANPI chiama e tu rispondi. Inforchi la bicicletta e inizi a pedalare. C’è una nuova battaglia da intraprendere e tu sei stato scelto, onore e onere. Dicono che hanno osservato e apprezzato quanto già fatto.
La battaglia è nuova e servono nuovi strumenti e nuove armi. Non c’è da spargere sangue, ma ricordi, storie ed emozioni a quelle nuove generazioni che non sono più abituate ad ascoltare i vecchi. A quei giovani che schiacciano pulsanti e guardano schermi.
C’è da ricordare, ma anche da far sapere che la Resistenza non si è fermata e ci sono tanti modi e tante cause per cui resistere anche oggi.
C’è da ribadirlo a voce alta, bisogna quindi avere più voci possibile, bisogna chiamare a raccolta quanti in città si battono e resistono quotidianamente.
Quando l’ANPI chiama, risponde la Mestre che esiste e resiste.
L’ANPI chiama e tu rispondi.
Paolo
MestREsiste,
Forte Marghera
10, 11 settembre 2011